«Il 97% dei condizionatori in vendita è dotato di pompa di calore – dichiara Carmine Casale di Eurovent , la federazione europea dei produttori di apparecchi per il caldo e il freddo di qualità – ma solo pochi la usano. Eppure ha un'efficienza elevata e con un minimo consumo elettrico necessario per il suo funzionamento e con lo stesso apparecchio consente di riscaldare gli ambienti anche quando fuori la temperatura scende a -10 gradi. Dovremmo ricorrere sempre di più a questo dispositivo poiché entro il 2020 si dovranno ulteriormente ridurre i consumi energetici e quindi le emissioni di anidride carbonica».
Se facessimo uso estensivo di pompe di calore per esempio al posto delle caldaie autonome a gas metano anche durante le stagioni fredde potremmo da qui al 2020 fare a meno di circa 18-19 nuove centrali elettriche.
La pompa di calore ha un funzionamento "inverso" rispetto al condizionamento poiché è costruita in modo da estrarre calore dall'esterno portandolo all'interno dell'ambiente.
La pompa di calore può funzionare senza problemi sino a -10 gradi e in alcuni casi anche con temperatura più basse. Questo dispositivo si trova sia sui condizionatori fissi o split sia su quelli trasferibili e pur essendo questi modelli un po' più costosi possono diventare molto utili soprattutto quando si rimane senza riscaldamento.
Anziché ricorrere alla tradizionale stufetta elettrica che divora enormi quantità di elettricità è possibile semplicemente premendo un tasto del condizionatore attivare la pompa di calore e riscaldarsi con un consumo inferiore almeno del 67-70% rispetto alla stufetta.
E con un comfort ambientale unico. Va inoltre considerato un altro vantaggio: sostituendo un vecchio impianto o un vecchio condizionatore con uno con pompa di calore si possono avere delle detrazioni fiscali sino al 2010 e per avere informazioni precise si può andare sul sito dell'Agenzia delle Entrate. (Pa. Gu.)
